Cos’è un API Gateway e a Cosa Serve? Guida Strategica

da | Ago 12, 2025 | Sviluppo Software

Nel moderno sviluppo software, specialmente con l’ascesa delle architetture a microservizi, la comunicazione tra diverse componenti è diventata esponenzialmente più complessa.

Le applicazioni non sono più blocchi monolitici; sono ecosistemi distribuiti di servizi più piccoli che devono dialogare tra loro e con il mondo esterno.

Gestire questo dialogo in modo sicuro, efficiente e scalabile è la sfida principale.

Qui entra in gioco l’ API Gateway. Si tratta di un componente infrastrutturale cruciale che agisce come un punto di ingresso unificato per tutte le richieste esterne (client) dirette ai servizi interni di un’applicazione (backend).

Invece di lasciare che ogni client (come un’app mobile, un’applicazione web o un partner esterno) comunichi direttamente con decine di microservizi diversi, l’API Gateway si interpone, ricevendo tutte le richieste e gestendole in modo intelligente.

È il “grande controllore” che sta alla porta del tuo sistema.

Comprendere cos’è e a cosa serve un API Gateway non è solo un esercizio tecnico;

è una necessità strategica per chiunque voglia costruire applicazioni moderne, resilienti e sicure.

In questa guida, noi di Antha analizzeremo perché questo componente è diventato indispensabile per lo sviluppo software di livello enterprise.

L’API Gateway spiegato in modo semplice: il “controllore” del tuo traffico digitale

A prima vista, il concetto di API Gateway può sembrare astratto.

In realtà, la sua funzione è molto concreta e risolve problemi reali di architettura software.

Il suo scopo primario è semplificare la complessità, sia per i team di sviluppo che per gli utenti finali (client) delle API.

Il termine “Gateway” (letteralmente “portale” o “passaggio”) è perfetto: è l’unica porta attraverso cui il traffico può entrare per accedere ai moltevoli servizi che compongono un’applicazione complessa.

Questo approccio centralizzato è l’opposto di un sistema distribuito dove i client devono conoscere l’indirizzo e le specifiche di ogni singolo servizio che vogliono contattare.

Definizione tecnica: il punto di ingresso unico (Single Point of Entry)

Tecnicamente, un API Gateway è un server o un servizio di reverse proxy che funge da Single Point of Entry per un gruppo definito di API di backend, spesso microservizi.

Quando un client invia una richiesta (ad esempio, “mostrami lo storico ordini dell’utente X”), non la invia direttamente al microservizio “Ordini”.

La invia all’API Gateway.

Il gateway riceve questa richiesta e si occupa di una serie di compiti critici prima di inoltrarla al servizio o ai servizi corretti.

Questi compiti includono la verifica dell’identità del client (autenticazione), il controllo dei permessi (autorizzazione), la validazione della richiesta e molto altro.

Una volta che il servizio di backend risponde, il gateway riceve la risposta, la elabora se necessario e la restituisce al client originale.

Questo modello astrae la complessità dell’architettura interna, rendendola invisibile al mondo esterno.

L’analogia che chiarisce tutto: l’API Gateway come il “receptionist” di un’azienda

Per rendere il concetto ancora più chiaro, immagina un grande palazzo di uffici (il tuo backend) che ospita decine di reparti diversi (i tuoi microservizi: “Fatturazione”, “Anagrafica”, “Magazzino”, ecc.).

Senza un API Gateway, un visitatore (il client) dovrebbe conoscere l’esatta ubicazione (l’indirizzo di rete) di ogni singolo ufficio.

Dovrebbe recarsi al 3° piano per la fatturazione, poi al 10° per l’anagrafica, e ogni volta dovrebbe presentare i documenti e farsi identificare da un addetto alla sicurezza diverso per ogni reparto.

Sarebbe un caos inefficiente e insicuro.

L’ API Gateway è il receptionist all’ingresso principale del palazzo. Il visitatore si presenta solo al receptionist.

Questo receptionist svolge molteplici funzioni:

  • Verifica l’identità: Controlla i documenti del visitatore (autenticazione).
  • Controlla i permessi: Verifica per quale motivo è lì e per quale ufficio ha appuntamento (autorizzazione).
  • Gestisce il flusso: Se arrivano 100 visitatori tutti insieme, li mette in coda (rate limiting).
  • Fornisce indicazioni: Indirizza il visitatore all’ufficio corretto (routing).
  • Tiene un registro: Annotare chi entra e chi esce (logging e monitoring).

Il visitatore non deve sapere dove si trovano fisicamente gli uffici;

si affida al receptionist, che gestisce tutta la complessità per lui.

A cosa serve realmente un API Gateway? Le 5 funzioni strategiche

Ora che abbiamo capito cos’è, analizziamo a cosa serve un API Gateway nella pratica.

La sua utilità va ben oltre il semplice inoltro di richieste.

È un potente strumento di governance che applica regole di business e di sicurezza.

Le sue responsabilità possono essere raggruppate in cinque aree strategiche fondamentali per qualsiasi applicazione moderna.

1. Sicurezza centralizzata e Autenticazione (Il “Bodyguard”)

Questa è forse la funzione più critica. In un’architettura distribuita, proteggere ogni singolo microservizio con logiche di autenticazione e autorizzazione complesse è difficile e soggetto a errori.

L’API Gateway centralizza la sicurezza.

Funziona come il “bodyguard” all’ingresso: nessuna richiesta entra senza essere prima controllata. Si occupa di:

  • Autenticazione: Verifica chi è l’utente, ad esempio tramite token (come JWT – JSON Web Tokens) o chiavi API.
  • Autorizzazione: Verifica cosa quell’utente può fare, controllando i suoi permessi prima di inoltrare la richiesta al servizio di backend.
  • Terminazione SSL/TLS: Gestisce la crittografia (HTTPS), alleggerendo i servizi di backend da questo compito.
  • Protezione da attacchi: Può filtrare richieste malevole (come tentativi di SQL injection o attacchi DDoS) prima che raggiungano i servizi.

Centralizzare la sicurezza nel gateway significa che i team di sviluppo dei microservizi possono concentrarsi sulla logica di business, sapendo che solo richieste già verificate e sicure raggiungeranno il loro servizio.

2. Gestione del Traffico e Rate Limiting (Il “Vigile Urbano”)

Un’applicazione di successo deve gestire picchi di traffico. Se un singolo client (magari a causa di un bug o di un uso improprio) invia migliaia di richieste al secondo, può sovraccaricare e mandare offline l’intero sistema.

L’API Gateway agisce come un “vigile urbano” per prevenire ingorghi e abusi.

Implementa il Rate Limiting (limitazione della frequenza), che definisce quante richieste un client può effettuare in un dato intervallo di tempo (es. “100 richieste al minuto per utente”).

Se un client supera questo limite, il gateway blocca le richieste in eccesso (spesso rispondendo con un codice di stato 429 Too Many Requests) proteggendo così la stabilità dei servizi di backend.

Questa funzione è essenziale non solo per la stabilità, ma anche per i modelli di business “pay-per-use” delle API.

3. Routing e Composizione delle Richieste (L'”Ufficio Smistamento”)

Il gateway è un “ufficio smistamento” intelligente. La sua funzione principale è il routing delle richieste.

Legge la richiesta in arrivo (spesso basandosi sull’URL, sull’header o sul metodo HTTP) e decide a quale microservizio di backend deve essere inoltrata.

Ma può fare molto di più. Una delle sue funzioni più potenti è la composizione delle richieste (o “aggregation”).

Immagina un’app mobile che per la sua dashboard principale ha bisogno di tre informazioni: i dati dell’utente, i suoi ultimi ordini e le sue notifiche.

Senza un gateway, l’app dovrebbe fare tre chiamate API separate a tre microservizi diversi.

Con un gateway, l’app fa una sola chiamata al gateway (es. /dashboard).

Il gateway riceve questa singola chiamata, la “scompone”, chiama internamente i tre microservizi (Utente, Ordini, Notifiche), raccoglie le loro risposte, le assembla in un unico documento e lo restituisce all’app.

Questo riduce drasticamente il traffico di rete e semplifica la vita degli sviluppatori frontend.

4. Monitoring e Analytics (Il “Controllore di Qualità”)

Poiché tutto il traffico passa attraverso l’API Gateway, esso diventa il punto di osservazione perfetto per capire cosa sta succedendo nel sistema.

È il “controllore di qualità” che monitora la salute dell’ecosistema.

Quasi tutti i gateway moderni offrono funzionalità avanzate di logging (registrazione) e analytics.

Possono registrare ogni singola richiesta e risposta, fornendo dati inestimabili per:

  • Monitoring in tempo reale: Creare dashboard per vedere quanti errori si stanno verificando (es. codici 500), quali servizi rispondono lentamente (latenza) e qual è il volume di traffico generale.
  • Analisi di business: Capire quali sono le API più utilizzate, quali clienti generano più traffico e come gli utenti interagiscono con il sistema.
  • Debugging: Quando qualcosa non funziona, i log del gateway sono il primo posto in cui guardare per tracciare una richiesta dal client al backend e ritorno.

5. Trasformazione e Offloading (Il “Traduttore Universale”)

Non tutti i client e i servizi parlano la stessa “lingua”.

Un servizio di backend potrebbe restituire dati in un formato complesso (come XML), mentre l’app mobile si aspetta un formato leggero (come JSON).

L’API Gateway può agire da “traduttore universale”.

Può eseguire la trasformazione delle richieste e delle risposte: riceve XML dal backend, lo converte in JSON e lo invia al client, e viceversa.

Può anche fare offloading di responsabilità comuni, come la compressione dei dati (Gzip), la gestione della cache (per risposte più veloci a richieste frequenti) o la gestione dei tentativi di connessione (retry) verso servizi momentaneamente offline.

Questo alleggerisce ulteriormente i servizi di backend e semplifica la logica del client, che riceve sempre dati nel formato che preferisce.

L’importanza dell’API Gateway nell’architettura a Microservizi

È impossibile parlare di API Gateway senza menzionare i microservizi.

Sebbene i gateway possano essere usati anche con architetture monolitiche, è nel contesto dei microservizi che il loro valore esplode.

Un’architettura a microservizi scompone una grande applicazione in decine o centinaia di piccoli servizi indipendenti.

Questa è un’ottima strategia per la scalabilità e la manutenzione, ma crea un enorme problema di comunicazione e gestione.

Il problema: la complessità della comunicazione diretta tra servizi

Immagina un’applicazione client (come un sito e-commerce) che deve interagire con un backend a microservizi senza un gateway.

Per mostrare la pagina di un prodotto, il client dovrebbe:

  • Chiamare il servizio “Prodotto” per i dettagli.
  • Chiamare il servizio “Inventario” per la disponibilità.
  • Chiamare il servizio “Recensioni” per le recensioni.
  • Chiamare il servizio “Prezzi” per il prezzo.

Il client deve conoscere l’indirizzo di rete di ogni singolo servizio. Deve gestire l’autenticazione con ognuno di essi.

Deve gestire i fallimenti di ognuno di essi. E se domani il team “Prezzi” decidesse di dividere il suo servizio in due (es. “Prezzi EU” e “Prezzi US”)?

Il client dovrebbe essere aggiornato. È un incubo di manutenzione che crea un accoppiamento strettissimo tra frontend e backend.

La soluzione: come il gateway disaccoppia client e servizi

L’API Gateway risolve questo problema agendo come una facciata (Facade Pattern) per l’intero backend.

Il client non sa più nulla dell’architettura interna. Fa una sola chiamata: GET /api/prodotto/123.

È il gateway che riceve questa richiesta e orchestra le chiamate interne ai vari microservizi (Prodotto, Inventario, Recensioni, Prezzi), come abbiamo visto nella “composizione delle richieste”.

Per il client, il backend appare come un’unica, semplice API, anche se dietro le quinte ci sono 100 servizi diversi.

Questo disaccoppiamento è fondamentale. Il team di backend può ora modificare, spostare, aggiungere o dividere i microservizi senza che il client se ne accorga.

Finché il “contratto” (l’API) esposto dal gateway rimane lo stesso, l’architettura interna può evolvere liberamente.

Scopri come progettiamo un’architettura a microservizi resiliente per i nostri clienti.

Vantaggi di business dell’adozione di un API Gateway

L’implementazione di un API Gateway non è solo una vittoria tecnica;

si traduce in vantaggi di business diretti e misurabili, specialmente per aziende in crescita che dipendono da ecosistemi software complessi.

Migliorare la Developer Experience (DX)

La Developer Experience (DX) è un fattore critico per la velocità e la qualità dello sviluppo.

Un API Gateway la migliora drasticamente.

  • Team Frontend: Possono sviluppare app (web e mobile) più velocemente.
    Non devono preoccuparsi di logiche complesse di orchestrazione, autenticazione o formati dati.
    Parlano con un unico endpoint stabile, semplificando il loro codice.
  • Team Backend: Possono concentrarsi sulla logica di business del loro microservizio senza doversi preoccupare di implementare rate limiting, logging o autenticazione complessa in ogni singolo servizio.
  • Onboarding: Integrare un nuovo sviluppatore o un partner esterno è più semplice.
    Invece di dover spiegare 50 servizi, gli si fornisce semplicemente la documentazione dell’API Gateway.

Scalabilità e resilienza dell’infrastruttura

Un API Gateway è un componente chiave per la scalabilità.

Permettendo il rate limiting, protegge i servizi da picchi di traffico imprevisti.

Inoltre, molti gateway possono integrarsi con i Load Balancer per distribuire in modo intelligente il carico tra diverse istanze di un microservizio.

Inoltre, il gateway migliora la resilienza. Può implementare pattern come il “Circuit Breaker”: se un microservizio (es. “Recensioni”) va offline, invece di restituire un errore all’utente, il gateway può “aprire il circuito” e smettere di inviargli richieste per un po’, magari restituendo una risposta di default (cache) o semplicemente omettendo quella sezione.

L’applicazione principale continua a funzionare, anche se un servizio non essenziale è temporaneamente fuori uso.

Riduzione dei costi operativi e di manutenzione

Centralizzare la logica significa ridurre la duplicazione del codice. Invece di implementare e manutenere la logica di sicurezza e logging in 100 microservizi diversi (con il rischio di inconsistenze), lo si fa una sola volta, nel gateway.

Questo riduce drasticamente le ore di sviluppo e i costi di manutenzione. Aggiornare una policy di sicurezza?

Si fa in un unico posto. Aggiungere un nuovo sistema di monitoring? Lo si collega al gateway.

Questa centralizzazione si traduce in un TCO (Total Cost of Ownership) inferiore per l’intera infrastruttura software.

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API Gateway vs. Load Balancer vs. Service Mesh: facciamo chiarezza

Nel mondo delle architetture moderne, questi tre termini vengono spesso confusi, ma risolvono problemi diversi.

  • Load Balancer (Bilanciatore di Carico): Opera al Livello 4 (TCP) o talvolta 7 (HTTP) dello stack di rete.
    Il suo unico scopo è distribuire il traffico di rete (richieste) tra più server identici per garantire che nessun singolo server sia sovraccarico.
    È un “vigile” che smista il traffico in entrata su più corsie identiche.
  • API Gateway: È un sistema molto più intelligente che opera sempre al Livello 7 (HTTP/API).
    Non si limita a distribuire il traffico; capisce il traffico.
    Ispeziona le richieste, le autentica, applica regole di business, le trasforma e le instrada a servizi diversi (non identici).
    È un “receptionist” che capisce cosa vuoi e dove devi andare.
  • Service Mesh: È un concetto ancora diverso. Gestisce la comunicazione interna tra i microservizi (traffico Est-Ovest), mentre l’API Gateway gestisce la comunicazione dall’esterno verso i servizi (traffico Nord-Sud).
    Un service mesh si occupa di service discovery, routing interno e resilienza tra i servizi.

Spesso, questi componenti lavorano insieme. Un client chiama l’API Gateway, che instrada la richiesta a un microservizio.

Il Load Balancer di quel servizio distribuisce poi la richiesta tra le 5 istanze attive di quel microservizio.

Come Antha progetta sistemi scalabili con API Gateway

In Antha, non vediamo l’API Gateway come un singolo prodotto, ma come una componente strategica fondamentale del nostro approccio allo sviluppo software su misura.

Quando progettiamo un’architettura per un cliente, l’adozione di un gateway non è un optional, è la base per garantire scalabilità e sicurezza future.

Il nostro approccio non si ferma alla scelta di una tecnologia (come un gateway gestito su AWS, Azure, Google Cloud o una soluzione open-source);

ci concentriamo sulla definizione delle giuste policy di sicurezza, sulla progettazione di API chiare e documentate e sull’integrazione del gateway con i sistemi di monitoring e CI/CD.

Consideriamo l’API Gateway il punto di controllo strategico che permette alle aziende di esporre i propri dati e servizi in modo sicuro, sia a diverse parti della propria organizzazione (app interne) sia a partner esterni, aprendo la strada a nuovi modelli di business.

La tua architettura software fatica a scalare ed è difficile da gestire? Un’infrastruttura moderna ha bisogno di un controllo centrale.

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Domande Frequenti (FAQ) sugli API Gateway

Un API Gateway è sempre necessario?

Non sempre. Se stai costruendo un’applicazione monolitica molto semplice con una singola API e pochi client, un API Gateway potrebbe essere un eccesso di ingegneria (over-engineering).

Tuttavia, non appena un’applicazione inizia a crescere, a scomporsi in servizi (anche solo 2 o 3) o a dover servire client diversi (es. web, mobile, partner terzi), i vantaggi di un gateway diventano evidenti.

Nell’era delle architetture a microservizi, è considerato una best practice quasi indispensabile per evitare il caos gestionale e di sicurezza.

Qual è la differenza tra API Gateway e API Management?

Spesso i termini sono usati in modo intercambiabile, ma c’è una sottile differenza.

L’ API Gateway è il componente tecnico che esegue le operazioni (il motore): instrada, autentica, limita il traffico.

L’ API Management (Gestione API) è una soluzione più ampia che include un API Gateway, ma aggiunge un “cruscotto” gestionale sopra di esso.

Una piattaforma di API Management di solito include un portale per gli sviluppatori (con documentazione e self-service per le chiavi API), analytics avanzati e strumenti per la monetizzazione delle API (gestione dei piani tariffari).

L’API Gateway è il “soldato”, l’API Management è l’intero “quartier generale”.

L’API Gateway introduce un collo di bottiglia (bottleneck)?

Questa è una preoccupazione legittima. Poiché tutto il traffico passa attraverso il gateway, se questo non è progettato correttamente, può diventare un Single Point of Failure (SPOF) o un collo di bottiglia per le prestazioni.

Tuttavia, i moderni API Gateway sono progettati specificamente per alte prestazioni e bassa latenza.

Sono costruiti per essere altamente scalabili (si possono aggiungere più istanze del gateway e bilanciarle tra loro) e resilienti.

Il rischio di un collo di bottiglia è reale, ma è un problema di ingegneria risolvibile con una corretta configurazione e architettura, e i benefici in termini di gestione e sicurezza superano di gran lunga questo rischio.

Susanna Barilli

Susanna, Project Manager in Antha e da sempre con le mani in pasta nella comunicazione aziendale, digitale e non. Amo leggere, i cavalli, il bosco, i miei bambini. Non necessariamente in quest'ordine.

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